Chi coltiva ostriche perlifere, chi esporta pere polesane in Libia, chi addestra cani per la pet therapy. E poi insalata tecnologica, allevamenti di polli per la responsabilizzazione di ragazzi svantaggiati, aglio bianco polesano Dop lavorato artigianalmente. Sono i profili della nuova imprenditoria agricola del Polesine, quella che ha mandato ben sei candidati (provincia veneta seconda solo a Verona, che ne conta 14) all’edizione 2013 del Concorso Oscar green per l’agricoltura innovativa, ideato da Coldiretti Giovani impresa.

 

La selezione finale veneta, tra tutte le 34 imprese concorrenti delle sette province, avverrà domani pomeriggio, 10 settembre, a Mogliano nel trevigiano. L’occasione si incrocia con l’assemblea elettiva regionale di Giovani impresa Veneto, il movimento degli imprenditori under 30 di Coldiretti, che rinnova la presidenza per gli anni 2013-2017. Dal Polesine sono sette i delegati al voto, compreso Paolo Sartori, delegato provinciale per Rovigo, che si recheranno all’assemblea, insieme ai colleghi candidati all’Oscar green e al segretario Giovani impresa Rovigo, Romeo Boaretto.

 

E’, quindi, un doppio evento per la parte avanguardista dell’agricoltura nostrana, quella dei giovani e quella delle imprese selezionate per l’Oscar green, che è il premio simbolo della creatività. Spesso le due categorie coincidono. E’ infatti un under 30, Paolo Bonetto, titolare dell’azienda e marchio “3B” di Giacciano, che si candida al premio Coldiretti per la grande spinta alla commercializzazione all’estero della frutta “made in Polesine”: il 70 per cento della sua produzione di pere Abate, kiwi, mele, ciliegie e splendide fragole fuori suolo parte per il mercato russo, mentre il 20 per cento raggiunge la Libia, con un inversione della rotta del cibo Italia-Africa.

Ha qualche anno in più, Roberto Banin, presidente della cooperativa Mitililicoltori della Sacca degli Scardovari, che tra morìe di vongole e mareggiate che travolgono le cozze (la sua coop copre il 25 per cento della produzione polesana di cozze), ha pensato bene di trovare l’alternativa: la coltivazione di ostriche autoctone partendo dal seme presente nelle lagune. Ne sono usciti cinquemila metri quadri d’acqua di acquacoltura in sospensione, che garantisce il colore bianco della madreperla ed il tipico sapore dolciastro della polpa.

Poi c’è Fabiola Zanella, titolare della fattoria sociale e centro cinofilo di Fratta “Sirio lupo celeste”, specializzata nell’educazione dei cani e l’impiego di animali nella pet therapy e nella socializzazione di persone disagiate: lavora con l’Istituto Sacra famiglia di Fratta, Ulss, cooperative sociali e associazioni disabili. Cristiano Pasqualin di Ariano, ha lasciato il posto di vicedirettore di filiale bancaria a Treviso, per dedicarsi all’agriturismo Casa Ramello, specializzato nel recupero sociale di ragazzi diversamente abili attraverso le attività agricole di allevamento e coltivazione. Claudio Salvan, presidente della cooperativa “Il Polesine” ha tanto creduto nella qualità dell’aglio polesano che ha ottenuto il riconoscimento Dop, proprio grazie alla sua cooperativa ed ora recupera tutte le fasi della filiera, dal seme alla lavorazione manuale e commercializzazione, con un incremento di valore del 30 per cento. Infine, Mosè Davì, contitolare della Davìplant di Lusia assieme ai fratelli Gabriele e Davide, azienda leader nella produzione di piantine di orticole, fra cui l’insalata di Lusia Igp. Davì sta implementando l’eredità paterna con tecnologia e robotica per stendere e raccogliere le piantine ed autonomia energetica per tutta l’azienda, con raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana e pannelli fotovoltaici.

dott.ssa Beatrice Tessarin
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