Ania, una pastore tedesco comica!

di Fabiola Zanella                                               

                                             

 

Elisa desiderava da tempo un cane suo ma dovette superare molti ostacoli famigliari prima di riuscirci. Ogni volta le venivano presentati, da parte della sua famiglia, buoni motivi per rimandare come “stiamo traslocando”, “non abbiamo ancora seminato il prato”, “la siepe è ancora piccola”. Ma appena si presentò l’occasione Elisa ne adottò uno. Si era orientata su due razze: il golden retriever e il pastore tedesco. Decise infine per il pastore tedesco perché era rimasta affascinata di Aika, la femmina di pastore tedesco della sua amica. Dopo alcune ricerche trovò una cucciolata in un allevamento amatoriale di Borsea. Il 19 marzo del 2006 finalmente Elisa concretizzò il suo sogno: si portò a casa Ania, una cucciola di pastore tedesco. In famiglia furono subito dettate delle precise regole: il cane doveva rimanere in giardino e non accedere all’interno della casa perché la mamma di Elisa era terrorizzata dai cani. La prima notte di Ania nella nuova famiglia, fu trascorsa insieme ad Elisa, fuori in giardino, poichè solo sentendo la vicinanza di lei si arrese addormentandosi sui suoi piedi. I giorni seguenti furono molto impegnativi: la giovane cagna si divertiva a scalzare le piante della siepe, recidere i fiori, correre con vasi e sottovasi in bocca, fare scivolate nel fango sporcando ovunque, dopo gli acquazzoni. Elisa era in tilt: doveva correre sempre ai ripari rimediando i guai che Ania combinava costantemente, pulendo il cortile, ricomprando al vivaio le piante distrutte e raccogliendo l’imbottitura del cuscino della sedia a dondolo ridotta in mille piccoli pezzetti . Priva di “libretto delle istruzioni” su come doveva comportarsi con il cane, si era rassegnata a rimediare in qualche modo all’esuberanza canina devastatrice anziché correggerla. Il tempo passava veloce e Ania cresceva a vista d’occhio ma i guai continuava a combinarli comunque, perché al mattino rimaneva spesso sola. Elisa decise di portarla ad un corso di educazione di base con metodo gentile. I primi risultati non si fecero attendere molto: al pomeriggio, infatti, sapendo a casa i genitori di Elisa, Ania cominciò a mettersi davanti al cancello in attesa della consueta passeggiata, aspettando pazientemente. Una sera di pioggia Elisa vide Ania tutta rannicchiata nella sua cuccia, con lo sguardo rivolto verso la finestra dell’abitazione: da quel momento le fu permesso di entrare in casa, conquistando il suo agognato spazio casalingo.Oggi Ania ha più di sette anni ed è una meravigliosa e sensibile componente della famiglia. Ha imparato le abitudini di ognuno: se a  fare le pulizie è Elisa, lei sa che deve andare fuori in giardino, mentre se è la mamma di Elisa vuole essere accompagnata in garage con il suo tappeto personale. Quando fu sterilizzata dovette indossare l’ingombrante collare elisabettiano, accessorio odiato dalla maggior parte dei cani. Con quell’imbuto in testa la povera cagna dimostrò tutto il suo disappunto, ma si lasciò insegnare a non togliersi i punti della sutura una volta eliminato la fastidiosa “gorgiera”. E’ conosciuta da tutto il quartiere e fin da piccola ha conquistato i vicini di casa con quel suo modo simpatico di muoversi e di usare le zampe, avendo una sua comicità intrinseca, capace di accattivarsi la benevolenza del vicinato. La famiglia è molto più unita da quando c’è lei, che non viene mai lasciata sola. Fuori casa vuole conoscere le persone che incontra così anche Elisa socializza, trascinata dalla sua prorompente cagnolona. Anche se il suo aspetto potrebbe trarre in inganno, Ania ama molto essere coccolata e accoglie nel suo giardino i vecchi conoscenti con uggiolii di gioia e scodinzolii di felicità. Con le persone diffidenti non molla e attua la sua tecnica di convincimento: pur di attirare l’attenzione e persuadere della sua bontà, va a prendere il pallone per giocare. E alla fine tutti dispensano carezze. Quando Elisa è in casa Ania la segue ovunque, sempre in attesa di una interessante proposta, come una passeggiata, un giro in macchina o al centro cinofilo. Naturalmente, furba com’è, all’abbigliamento indossato capisce le intenzioni dei suoi umani. Sbircia oltre il giornale che il papà di Elisa legge al pomeriggio seduto sul divano, rimettendosi sul tappeto se comprende che il momento dell’uscita non è ancora arrivato. Ma se le cose si fanno lunghe allora col muso sposta le gambe del lettore, portandogli anche via il quotidiano. Ania è abitudinaria: gli orari per svegliarsi e mettersi a dormire sono sempre quelli, si fa pulire le zampe mettendosi sul tappeto d’ingresso se fuori piove, aspetta che le asciughino la bocca se ha bevuto dalla ciotola del bagno, porge la zampa se desidera qualcosa o si impunta se non vuole fare quanto richiesto. Visto che Ania è sempre stata un po’ paurosa e testarda un anno fa Elisa ha deciso di rimettersi in gioco con lei tornando ad un corso cane/proprietario dove sono stati impostati giochi e attività per smussare i punti critici ed esaltare i buoni comportamenti. Non è mai troppo tardi per imparare: oggi Ania è ancora più felice, ha imparato tanti giochi ed esercizi nuovi così il tempo trascorso con i suoi amici umani è sicuramente di qualità.

Ania non è capitata, come purtroppo e spesso accade, a persone che pensano che i cani di grossa taglia e in particolare i pastori tedeschi, siano degli oggetti da lasciare in giardino come deterrente per i ladri. Ha trovato, invece, una famiglia speciale che l’ha compresa e inserita a tutti gli effetti nel gruppo, donandole il tempo e lo spazio per crescere, sviluppare la sua indole personale, unica, che la rende capace di elargire a piene zampe, una forma particolare di affetto, senza limiti.